Guarigioni
Dopo la prima guarigione del piccolo Danijel Setka (vedi Storia di Medjugorje 29/6/81), vi fu una seconda guarigione importante, quella di Jozo Vasilj, inizialmente colpito da semiparesi all’occhio sinistro, ma dopo solo quattro anni perse la vista anche dall’occhio destro; inoltre soffriva di una grave dermatite sulle braccia e mani.
Un giorno chiese alla nipotina Vida di andare sul Podbrdo a prendergli delle erbe (semprevivo e salvia) che poi la sera, prima di coricarsi, mise sotto il cuscino.
Al mattino fece fare dalla moglie un infuso con quelle erbe, si bagnò tutto il viso recitando contemporaneamente la preghiera del Credo e non appena si asciugò ebbe la guarigione inaspettata: iniziò a vedere chiaramente ed anche le sue mani e braccia ricoperte di croste erano guarite.
Un altro caso fu quello di Damir Coric nato nel 1960.
A 17 anni iniziò ad avere problemi di debolezza alle gambe con deperimento generale.
A 20 anni iniziò ad effettuare parecchie visite che condussero ad una pesante diagnosi: idrocefalia interna che gli provocava una pressione eccessiva nel cervello.
Le probabilità di guarigione erano pressoché nulle. Si sottopose anche a diversi interventi chirurgici a Zagabria con esiti gravi: non camminava più e non era più in grado di parlare.
A luglio del 1981 venne portato dai suoi familiari ai piedi della collina di Medjugorje. La madre salì sul Podbrdo pregando, poi tornando a casa nei giorni successivi la famiglia continuò a pregare iniziando anche il digiuno come voleva la Madonna.
Dopo tre settimane lo riportarono a Medjugorje, Vicka pregò su di lui e Damir sentì una forza che entrava in lui.
Tornando a casa iniziò pian piano ad avere continui miglioramenti fino a che nel Natale dello stesso anno riuscì anche a parlare e ad avere per la S.Pasqua del 1982 un totale recupero, potendo riprendere così il lavoro.
Clamorosa guarigione quella di Diana Basile una signora di Milano, nata nel 1940, ammalatasi nel 1972 di sclerosi multipla a placche, con cecità completa all’occhio destro e incontinenza urinaria grave con dermatosi perineale. Il suo quadro clinico peggiorava in continuazione, tanto che le veniva consigliata una terapia iperbarica.
Nel 1984 un collega di lavoro la invitò ad un pellegrinaggio a Medjugorje, lei accettò e il 23 maggio era ai piedi dell’altare nella Chiesa di S.Giacomo. Quasi senza accorgersene si ritrovò inginocchiata all’interno della sagrestia insieme ai veggenti. Nel preciso istante dell’apparizione della Vergine, sentì un forte rumore, poi subito una gioia immensa e ricorda di aver rivisto come in un film, alcuni episodi della sua vita dimenticati da tempo.
Al termine dell’apparizione, senza accorgersene, mentre si alzavano i veggenti, anche lei si alzò e li seguì verso l’altare della Chiesa. Lo stupore dei conoscenti era enorme.
Il giorno seguente partì dall’albergo dove alloggiava a Ljubuski per un pellegrinaggio di c/a 10 km a piedi nudi fino a Medjugorje per poi salire sulla Collina delle Apparizioni per ringraziare la Vergine di questo grandissimo dono. Cessò anche la sua incontinenza, la dermatosi scomparve e iniziò a rivedere dall’occhio destro che era cieco.
Tornata a Milano, si sottopose a varie visite mediche specialistiche (143 certificazioni mediche), che confermarono l’avvenuta completa e istantanea guarigione da una malattia irreversibile e la capacità visiva pari a 10/10 dell’occhio cieco.
Un’altra guarigione straordinaria è quella avvenuta a Silvia Buso di 16 anni, su una carrozzina dal 2004, con attacchi di simil-epilessia.
Nel 2005 partecipa a un pellegrinaggio per Medjugorje, accompagnata dal padre.
Vorrebbe salire sulla collina ma sa che con la carrozzina è impossibile. Alcuni amici si offrono per accompagnarla in braccio, proprio la sera in cui la Vergine apparirà a Ivan verso le 22.
Sul Podbrdo dalle 20 alle 22 prega felice e con fede, chiedendo alla Madonna non tanto la guarigione, bensì la sopportazione della sua croce. A 17 anni non è facile accettare tutto questo!
Durante l’apparizione alla sua sinistra, vede una luce che l’attrae in modo incontenibile e che rimane per tutto il tempo dell’apparizione, poi scompare.
Terminata la preghiera, gli amici la stanno riprendendo in braccio per ritornare alla base, ma accade l’irreparabile: Silvia cade all’indietro sbattendo testa, collo e schiena sulle pietre appuntite, rimanendo come svenuta. Chi l’ha immediatamente soccorsa (erano presenti dei medici) dicono che non c’era più segno di vita. E questo per alcuni minuti. D’inprovviso la ragazza apre gli occhi, ricomincia a sentire le sue gambe ed esclama:” Sono guarita, cammino! “.
Quello che ricorda è che le era sembrato di essere su un morbido materasso e di sentire una voce dolcissima che la tranquillizzava.
Subito dopo, rialzandosi e abbracciando il padre che disperato, pensava di aver perso la figlia, ha iniziato la discesa sostenuta dagli amici, riuscendo il giorno dopo a salire perfino sul Krizevac il Monte della Croce con le sue gambe, senza nessun aiuto.
Dopo qualche mese, in seguito ad una benedizione di Padre Ljubo Kurtovic anche le crisi simil-epilettiche sono scomparse.
Ma la cosa più bella è che per lei e la sua famiglia è cambiata la vita, attraverso un percorso di fede e di preghiera.
Ad oggi sono circa 600 le guarigioni documentate, ma molte, molte altre ve ne sono state.
Quelle invece che non si contano, sono le migliaia e migliaia di guarigioni spirituali, guarigioni del cuore, che a Medjugorje accadono. Questi sono i veri miracoli, i più difficili per Dio, in quanto avendoci dato libero arbitrio, deve riuscire a convincere un cuore chiuso, con una grande effusione di amore, ad aprirci a Lui, ad avere fiducia in Lui.